Questo articolo, pubblicato da La Gazzetta Trapanese, è stato realizzato su specifiche domande effettuate dagli stessi lettori del quotidiano in merito alle procedure da attuare per avviare una ditta individuale.
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“Questo articolo è curato da D’Angelo Studio Associato, uno studio che si trova a Trapani che si avvale di professionisti abilitati alla professione di Consulente del Lavoro e Commercialista.
“Salve a tutti lettori de La Gazzetta Trapanese, oggi vogliamo rispondere con un articolo, alla domanda che ci è stata posta più volte nell’ultimo mese.
La domanda è: Vorrei aprire un’azienda, una ditta individuale, a cosa vado incontro? Cosa devo fare? Quante tasse devo pagare?
Vogliamo così riassumere appresso, schematicamente, i vari passaggi per avviare una ditta individuale.
Partiamo anzitutto dallo spiegare brevemente cos’è una ditta individuale. Per ditta individuale si intende un’azienda semplice, in termine tecnico semplificata, con una partita iva che fa capo all’individuo. Tale ditta comporta responsabilità solidale sull’individuo “proprietario”. Con tale tipologia di ditta si possono svolgere svariate attività. E’ bene evidenziare che in taluni settori sono necessari i titoli e le licenze.
D: Cosa fare?
R: Il primo passo per avviare una ditta è la richiesta di partita Iva presso l’Agenzia delle Entrate competente (anche se l’istanza è telematica). Seguirà l’iscrizione al Registro delle Imprese presso la Camera di Commercio competente per territorio. Per quanto concerne il lavoratore autonomo, questo non dovrà eseguire l’iscrizione al Registro delle Imprese in quanto l’esercizio della sua attività è, solitamente, subordinato all’iscrizione ad un albo professionale o elenco speciale.
D: Quali sono i costi per l’apertura della Partita Iva?
R: Il lavoratore autonomo può aprire la partita Iva presso l’Agenzia delle Entrate entro 30 giorni dall’inizio dell’attività professionale. L’apertura della partita Iva avviene velocemente e senza nessun costo. Le uniche spese affrontate coincidono con le tariffe del commercialista.
D: Quali sono i costi per le tasse?
R: Le imposte da pagare annualmente sono:
Irpef – imposta sul reddito delle persone fisiche – in funzione del reddito dichiarato;
Irap – per i soli professionisti dotati di autonoma organizzazione;
Iva – versamenti periodici allo Stato dell’Iva incassata dai clienti detraendo quella versata ai fornitori di beni e servizi;
Tra i versamenti annuali vi sono anche quelli previdenziali. Se il professionista è iscritto ad un Ordine riconosciuto (medici, architetti, ingegneri, geometri, ecc..) sarà obbligatoriamente iscritto ad una cassa previdenziale privata; se il professionista è sprovvisto di cassa previdenziale si dovrà iscrivere alla Gestione Separata Inps.
D: Quali costi posso “scaricare”?
R: Tutte le spese possono essere detratte se rispettano due principali requisiti:
Inerenza rispetto all’attività esercitata e certezza documentale della spesa sostenuta.
Per i costi deducibili nel lavoro autonomo vale il criterio di cassa: cioè si possono dedurre le sole spese effettivamente pagate.
La percentuale di deduzione delle spese dipende dalla tipologia della spesa stessa. Le spese sostenute esclusivamente per l’attività sono in genere deducibili al 100% ( ad esempio le spese per il personale dipendente, l’acquisto di cancelleria, l’affitto di un ufficio,). Sono invece deducibili in percentuali limitate le spese considerate “promiscue” rispetto alla vita personale del professionista : sono per esempio spese promiscue le utenze se i locali dell’attività coincidono con la residenza, le spese per autovetture ed i telefoni cellulari.”
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